Page 51 - Catalogo_Ravenna
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coperte, secondo  il cerimoniale imperiale, si sta inginocchiando
 davanti a Gesù nel gesto dell’adorazione. Alcuni studiosi riconoscono   Significativa,  evangelicamente  giustificata,  è  pure  l’assenza
 in lui l’apostolo Tommaso. Altri ritengono che Tommaso sia l’apostolo   della scena della risurrezione di Gesù, sovente rappresentata dal
 alle sue spalle, che con volto sereno alza la mano in direzione della   Rinascimento in poi. I Vangeli infatti non narrano l’episodio della
 ferita, scoperta dal gesto del Signore.   risurrezione di Gesù, la divinizzazione della sua umanità (e non il
          semplice  ritorno  alla  vita  precedente): “Gesù risorto  - affermano i
 Il sepolcro vuoto e le apparizioni del Risorto (ai discepoli di Emmaus   cristiani – è vivo alla maniera di Dio” .
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 e agli apostoli nel Cenacolo) sono le scene che chiudono il Ciclo
 Cristologico. Visualizzano – in qualche modo – il mistero di Gesù Cristo   «Dopo la sua morte noi lo abbiamo veduto – dicono gli apostoli –
 risorto, cioè vivo per sempre alla maniera di Dio. Testimoniano l’evento   abbiamo parlato con Lui, abbiamo mangiato con Lui. Da allora la
 straordinario, che dà verità e senso alla storia e alla missione della   Chiesa proclama che il Signore Gesù ci dona “la carità nella verità”,
 Chiesa, chiamata nei secoli a donare a tutti la gioia del Vangelo.  che è la principale forza propulsiva per il vero sviluppo di ogni
          persona e dell’umanità intera» .
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 alcune note suI quadrI musIvI della parete destra


 Nel racconto della Passione di Gesù ben quattro scene, su tredici,
 narrano le  vicende di Pietro che rinnega e di Giuda che tradisce,
 evidenziando il peccato e la debolezza degli amici del Salvatore.
 Insieme alle scene del processo davanti al Sinedrio e davanti a Pilato
 sottolineano quanto il rifiuto del Messia inviato da Dio dipenda dalle
 scelte degli uomini, che preferiscono i loro progetti, le loro idee o la
 loro incolumità al riconoscimento del mistero di Dio che in Gesù si
 offre a loro.


 Significativa nei quadri è l’assenza della crocifissione e della morte di
 Gesù. Gesù morto in croce (condannato cioè al supplizio “più crudele
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 e  più  vergognoso” ),  non è rappresentato nei  primi  secoli  dell’età
 cristiana , proprio per il  disagio che nei cittadini  romani poteva
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 suscitare l’immagine del Figlio di Dio in croce. San Paolo affermava
 significativamente nella lettera ai cristiani di Corinto, scritta nel 54-
 55 d.C.: «Noi annunziamo Cristo crocifisso, e per gli Ebrei questo
 messaggio è offensivo, mentre per gli altri è assurdo» (1Cor 1,27).


 49  Cosi Cicerone definisce la crocifissione nel Discorso contro Verre.
 50  Annota  significativamente Y.  Christie:  «Potrà  sembrare  paradossale  che  la  croce,  emblema  e   51  I mosaici riprendono la testimonianza evangelica in tre quadri: il primo narra la scoperta del
 simbolo per eccellenza di Cristo e del cristianesimo, non figuri prima della metà del IV secolo» (vedi   sepolcro vuoto, il secondo e il terzo presentano due apparizioni del Risorto: ai discepoli di Ēmmaus
 Iconografia e arte cristiana, Cinisello Balsamo 2004, vol. I, p. 548). E quando viene raffigurata, è   e  agli  Undici  nel  Cenacolo.  Offrono  così,  a  partire  dalla  testimonianza  apostolica  gli  elementi
 un trofeo di vittoria (senza crocifisso) sormontata o circondata da una corona di alloro. Così per il   fondamentali per riconoscere il mistero della Pasqua di Gesù primogenito della nuova creazione,
 simbolo della croce, mentre per l’immagine della crocifissione occorre aspettare il V e il VI secolo   salvatore e guida dell’umanità al destino di risurrezione e di felicità preparato da Dio.
 (vedi ivi p. 555).  52  Benedetto XVI, Caritas in veritate, n.1.
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