Page 69 - Catalogo_Ravenna
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•  I profeti annunciano la Parola di Dio, che un giorno “ha piantato   per non conclUdere
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 la sua tenda fra noi”, per ricolmarci di grazia e di verità .
          Per lasciare nel cuore il messaggio di questi mosaici, un ri-cordo,
 Le immagini sono finalizzate al centro e al compimento di tutta la   possiamo usare le parole con cui un grande intellettuale francese
 Storia della Salvezza, a Gesù Cristo, l’Agnello immolato, raffigurato   termina il suo volume Il Vangelo secondo Ravenna:
 nella volta del presbiterio. Rimandano al Figlio di Dio, che è presente   «Talento, arte, ispirazione, c’è tutto questo a Ravenna, e qualcosa
 nella comunità cristiana, radunata attorno all’altare.   in più, qualcosa di misterioso che affascina l’intelligenza e la porta
 È Lui, l’Alfa e l’Omega, il Primo e l’Ultimo, l’Origine buona e il destino   insensibilmente a scoprirsi un’anima. Questo qualcosa di misterioso
 compiuto.  è precisamente il mistero cristiano che dalla croce del Cristo si
 Gesù Cristo è il senso compiuto della storia dell’antico popolo di Dio,   espande […].
 delle sue guide e dei suoi profeti, della storia di tutta l’umanità.  Il segreto di Ravenna, di questa bellezza che il tempo potrà sottrarre
 Lui  è  stato  atteso  ed  è  prefigurato  in  ogni  destino  umano.  Lui  è   un giorno al nostro sguardo, ma non al cuore di chi l’ha intravista,
 celebrato, ricevuto e testimoniato dai cristiani, che attorno all’altare   è  proprio  questa  rappresentazione  di  un  mondo  finalmente
 trovano “la sorgente e il culmine” della loro vita.   riconciliato, questa unione intima del cielo e della terra, abolita ogni
          sofferenza, ogni angoscia, ogni peccato nel matrimonio indissolubile
          del sacrificio e della gioia.
          Perché qui il cielo e la terra sono una cosa sola, la terra letteralmente
          ricolma  di  cielo  risplende  in  una beatitudine indistruttibile,  e  il
          cielo si riposa in lei come in una culla. E il mosaico è più adatto di
          qualsiasi altra forma d’arte a esprimerlo per la durezza, lo scintillio,
          quella sorta di energia colorata delle sue pietre, congiunte in figure
          e in meandri.
          Il cristiano che sarà passato da Ravenna, e che avrà subìto il fascino
          di questo mondo liberato, avrà compreso che l’origine, la causa
          prima  di  questa unità  del  bello,  del  bene e  del  vero,  e  la  ragione
          stessa della genialità dispiegata davanti ai suoi occhi, non è altro
          che l’amore. Egli avrà compreso che, se vuole convincere il mondo
          e trarlo fuori dalla notte in cui è già così profondamente immerso,
          dovrà cominciare, o ricominciare, ad amare, sull’esempio di questi
          personaggi di Ravenna, i quali tutti vedono una Persona adorabile
          che noi non vediamo,  e sembrano persino,  quando ci  guardano,
          scorgerla in ciascuno di noi» .
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 78  Vedi Gv 1,14.  79  A. Frossard, Il Vangelo secondo Ravenna, Castelbolognese, 2004, pp. 102-103.
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