Page 72 - Catalogo_Ravenna
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ravenna È l’acQUa pUra
                            della contemplaZione




          L’arte è a Firenze, il sogno a Venezia, la gloria a Roma.
          Nel suo incavo di terracotta, l’acqua pura della contemplazione è a
          Ravenna.
          I  mosaici  di  Ravenna  trascinano  il  visitatore  nei  loro  pascoli  di
          freschezza imperitura,  lo  chiamano a partecipare alla  felicità
          tranquilla degli amici di Dio: dove, bandito ogni timore, ogni lacrima
          asciugata, siamo d’improvviso liberati  dal tempo e accolti  in uno
          spazio strano nel quale la distanza è abolita a favore dell’infinito.
          La pittura ha prodotto innumerevoli rappresentazioni del paradiso
          terrestre, di Adamo e di Eva, di Gesù Cristo. Non è Ravenna.
          Si conoscono molte raffigurazioni, a dire il vero laboriose, del paradiso
          dei  cieli.  Quella  celebre  del  Tintoretto,  richiama  un’assemblea
          parlamentare tranquillizzata. Il paradiso esangue e come intagliato
          in  una pietra  tombale  inzuccherata, che El Greco  propone nella
          Sepoltura del Conte di Orgaz.
          Non è ancora Ravenna.
          Così si può dire delle rappresentazioni dell’età dell’oro, con la loro
          scena idealizzata e i personaggi ben pasciuti e malinconici.
          Ravenna è ben altro: una visione profetica di ciò che sarà il mondo
          quando  Cristo  avrà  finito  di  salvarlo,  un  mondo  riconciliato,
          trasfigurato dalla luce, che è il colore della carità divina.
          Se il vostro destino eterno vi interessa, andate a Ravenna. Esso sta
          scritto sui suoi muri.


                 adatt. da A. Frossard, Il Vangelo secondo Ravenna, Calstelbolognese 2004




















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