Page 31 - Catalogo_Ravenna
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maniche ricamate della tunica, lo sguardo dolce e interrogatorio
mostrano l’abilità dell’artista, la cui cura al dettaglio arriva a La diversa scala dimensionale di Lazzaro rispetto a Cristo evidenzia
definire la trasparenza dell’acqua che trabocca dal secchio lasciando il vero protagonista della scena: è il Salvatore che ridona la vita. Egli
intravvedere l’orditura del suo legno. Questa immagine, comune nelle non guarda verso il sepolcro ma frontalmente, come a proporsi anche
raffigurazioni cristiane dei primi secoli, acquista così una freschezza a noi come l’Amico, che chiama alla risurrezione.
nuova.
La parabola del fariseo e del pubblicano (Lc 18,9-14)
In questo incontro è simboleggiato il dialogo fra l’umanità, che
custodisce un desiderio infinito di amore, e Gesù Cristo, che con L’artista ha scelto di rappresentare questa scena con semplicità e con
“divina condiscendenza” sa chiedere, sa rispondere con dolcezza e estrema abilità,
alla fine sa aprire il cuore di ogni persona al mistero della salvezza. soprattutto
nell’attenzione
La resurrezione dell’amico Lazzaro (Gv 11,1-46) all’umanità dei
personaggi .
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Questa scena è molto Due persone
frequente nell’arte sono davanti
pal e ocr i st i ana: al tempio di
presenta l’ultimo Gerusalemme:
miracolo compiuto quattro colonne
da Gesù, prima della reggono il tetto
Passione . a spiovente;
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È un prodigio pieni e vuoti si
straordinario, che alternano con
prefigura la morte- maestria.
risurrezione del Il fariseo veste
Messia e annuncia una tunica
profeticamente il de- bordata da ricchi ricami e una casula dorata. Ha il capo eretto, lo
stino di resurrezione sguardo sicuro e apre le braccia verso l’alto nel gesto della preghiera
degli amici di Gesù. di ringraziamento. Il pubblicano, vestito con abiti più semplici, ha la
Sulla destra Cristo, seguito dall’apostolo, stende la mano verso testa inclinata e con la mano destra si batte il petto, riconoscendo i
l’amico, ancora avvolto nelle bende, in piedi in una casa marmorea. È suoi peccati. Fra di loro si apre la porta del tempio, ornata da una
la mano potente di Dio, che interviene in maniera meravigliosa nella tenda annodata al centro: lo spazio vuoto rimanda al mistero di Dio,
nostra storia. Lazzaro è proteso con il busto e con lo sguardo verso che abita il tempio. È l’unico riquadro della parete sinistra dove non
il Signore della vita, in un atteggiamento di singolare obbedienza. compare la figura di Gesù.
L’edicola funebre richiama le architetture romane: quattro gradini
portano a un ingresso inquadrato da colonne, che sorreggono un In questo racconto (parabola) Gesù invita gli uomini mettersi con
timpano e proiettano la loro ombra sul muro laterale di pietre verità davanti a Dio. Ringraziare allora è riconoscere i doni di Dio, non
squadrate. lodare la propria autosufficienza; chiedere il perdono è sempre stare
27 Così nel Vangelo di san Giovanni. 28 Non troviamo raffigurazioni precedenti della scena nell’arte dei primi secoli.
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