Page 7 - Catalogo_Ravenna
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La presenza di una vasta comunità di cristiani ariani portò alla
costruzione di numerosi edifici di culto per loro e la città si arricchì di
opere e cultura. Negli anni del suo regno Teodorico fece costruire la
chiesa di Sant’Apollinare Nuovo, accanto al palazzo del re, facendola
decorare con preziosi mosaici.
L’imperatore d’Oriente Giustiniano, intenzionato a recuperare i
territori occidentali dell’Impero, finiti in mano ai barbari da più di
mezzo secolo, decise di ristabilire il dominio imperiale in Italia.
Nel 535 affidò quindi al generale Belisario la conquista del regno degli
Ostrogoti, che si estendeva su
Italia, Provenza, Nòrico, Dalmazia
e Pannonia. L’Italia rientrò così
sotto il controllo dell’Impero di
Oriente.
Giustiniano stabilì nella penisola
un protettorato, che ebbe sede
a Ravenna, successivamente
controllato da Esarchi (nome dato
a Bisanzio ai governatori militari).
L’imperatore scelse Massimiano
come vescovo della città, suo
uomo di fiducia, che assunse, per
volontà dell’imperatore, il ruolo di
arcivescovo.
Tra le prime opere pubbliche
della Ravenna bizantina vennero
costruite alcune basiliche
monumentali. Due rimangono
ancor oggi come intatta testimonianza di questo secolo d’oro della
città.
Iniziata nel 532, l’edificazione della basilica di San Vitale fu portata
a compimento nel 547.
Nel 549 terminarono i lavori di costruzione della basilica di
Sant’Apollinare in Classe, la città-porto di Ravenna.
Dopo poco più di un secolo, nel quale la città fu il centro dell’Esarcato,
Ravenna perse la sua relativa autonomia nel 751 quando fu
conquistata dai Longobardi.
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