Page 7 - Catalogo_Raffaello
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Gli angeli che concludono la composizione richiamano alla
dimensione straordinaria di questa familiarità e di queste
maternità.
Sull’orlo della veste di Maria il dipinto è firmato “RAPHAEL
URBINAS”, il pittore urbinate che si mostra sensibile, oltre che
all’influenza di Leonardo, alle scelte compositive di
Michelangelo.
Elisabetta già avanti negli anni e la Vergine di Nazaret sono
mamme “eccezionali”, al di là di ogni consuetudine umana.
Come Giuseppe, lo sposo vergine.
I racconti evangelici cominciano così: con questi “umani
straordinari”. E si concluderanno così, narrando la storia di un
uomo che muore crocifisso, è sepolto, risorge ed è vivo per
sempre. E non sono “favole”. E’ la storia dell’accadere di Dio
nella vicenda umana. E’ la storia che rinnova i prodigi della
creazione: una storia in cui accade l’impossibile, perché “nulla è
impossibile a Dio” (Lc 1,37).
4. Ritratto di Agnolo Doni
1506, olio su Tavola, 63x45 cm, Galleria Palatina, Palazzo
Pitti, Firenze
Agnolo Doni era un facoltoso mercante di stoffe e un importante
mecenate di Firenze. Commissionò a Raffaello il ritratto della
sposa e il suo.
Agnolo è rappresentato con alle spalle un limpido paesaggio,
che fa risaltare il volto e l’abbigliamento del personaggio. Il
ritratto intende evidenziare il suo stato sociale e i suoi interessi
umanistici.
Nel volto incorniciato dai mossi capelli castani e da un panno
nero, Raffaello intende rimarcare l’acutezza dello sguardo
dell’uomo d’affari e il suo carattere deciso e risoluto.
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